CHI SA STARE CON SE STESSO CRESCERA’ – Coronavirus e Sentire le Voci
L’Associazione Nazionale Sentire le Voci si è sempre impegnata nell’aiutare tutti colori che soffrono del disagio delle voci, ovvero sentire voci psicopatologiche in maniera incontrollata senza capire perché le si sentono; vere e proprie parole, dialoghi ma anche suoni.
L’aiuto consiste da sempre in una vera e propria psicoanalisi incentrata su ogni voce, cosi da dare all’uditore di voci strumenti e forza per poter, da solo, lavorare su di sé, aumentando la propria lucidità, concentrazione, disciplina, controllo e soprattutto, consapevolezza
Una persona arriva a sentire Voci dal momento in cui ha subito un evento negativo ed emotivo, trasformatosi in trauma, un vissuto di carattere esistenziale la cui coscienza non è riuscita a rispondere ad una semplice domanda: Perché?
Ed ai perché non si risponde con una diagnosi seguita da psicofarmaci.
L’ Associazione, con molteplici esperienze d’aiuto, si è resa ormai conto che le parole chiave che delineano non solo il disagio delle voci, ma tutte le forme di disagio, sono 3: ESISTENZA, COSCIENZA e CONSAPEVOLEZZA
Ogni disagio – trauma sofferenza – ha un’origine, ed esso si trova nell’esistenza del soggetto.
Ecco che sentire le voci ha sempre, ma da un po’ di tempo ancor di più, tenuto conto dell’esistenza di ogni soggetto, e come ben sappiamo, l’esistenza altrui non possiamo fare altro che ascoltarla.
Il filo tra un disagio esistenziale ed uno psicopatologico è molto sottile, Sentire le voci questo filo non l’ha mai considerato, in quanto un disagio psicopatologico non è altro che la cronicità di un disagio esistenziale, confermando quindi che la sua origine è esistenziale.
Che differenza c’è tra sentire voci psicopatologiche o la voce della propria coscienza?
Premettendo che nessuno può sentire sé stesso come un essere psicopatologico e che quindi la psicopatologia esiste dal momento in cui viene “attribuita” ad un soggetto, chi lo dice, se non l’uditore stesso, se ciò che sente è psicopatologia o la propria coscienza che ha bisogno di essere risolta?
Anche qua esiste un filo, e ancora una volta per l’Associazione il filo non è mai esistito
Come infatti abbiamo potuto notare dai pazienti, lavorare sulla propria coscienza porta loro alla disciplina e al controllo di sé stessi, quindi delle voci. Sentire le voci o sentire sé stessi sono la medesima cosa.
La consapevolezza, contenuto della coscienza, è la soluzione al tutto.
Sapere chi siamo da un senso alla nostra esistenza e placa la nostra coscienza
Nell’uditore di voci, la consapevolezza dell’origine del proprio trauma e dell’origine quindi delle sue voci, placa quest’ultime, dando un senso alla propria esistenza.
L’Associazione quindi ha da sempre “guarito” prendendo in considerazione l’esistenza, la capacità della coscienza e il raggiungimento di consapevolezza.
Ha sempre unito e sempre continuerà a farlo, le due facce della stessa medaglia : l’essere e lo psicopatologico
Con l’arrivo del Covid-19 l’associazione ha un pensiero di fondo:
chi sa stare con se stesso crescerà, chi non sa stare con se stesso crollerà.
Per “non sa stare con se stesso” intendiamo l’incapacità di sentire se stessi; ma è più che palese che il virus ci costringerà a sentirci, di conseguenza, chi si sente ma non sa stare con se stesso crolla.
L’ Associazione vuole quindi ampliare ufficialmente il proprio oggetto, offrendo un vero e proprio aiuto a tutti coloro che crolleranno, usando, paradossalmente, tutti i metodi e tecniche che ha usato fino ad ora per la parte psicopatologica della medaglia.
Facendo leva sui 3 punti fondamentali aiuteremo tutti coloro che hanno bisogno di semplice sostegno o supporto a far sì che imparino a “conoscersi”, ampliando quindi la propria coscienza e consapevolezza.
Davide Salvarani – Vicepresidente
cell. 392.035.43.73 – [email protected]