L’Associazione offre l’opportunita di ottenere un parere legale a fronte di un’offerta a proprio favore, nei seguenti settori:
IN SEDE PENALE
– per difesa dell’imputato, costituzione di parte civile per soggetti offesi dal reato, con particolare riguardo alle vittime, minori e non, di abusi sessuali;
– per assistenza nel procedimento a carico di minorenni avanti it Tribunale dei Minori, introdotto dal DPR 22/09/1988 n. 448;
– nella fase esecutiva avanti it Tribunale di Sorveglianza e il Magistrato di Sorveglianza.
IN SEDE CIVILE:
– per patrocinio in materia di diritto di famiglia (separazione, divorzio, volontaria giurisdizione);
– per patrocinio avanti il Giudice Tutelare;
– per patrocinio avanti il Tribunale dei Minori in sede Civile per le pratiche di decadenza dalla potestà genitoriale sui figli ex artt. 330 e 333 c.c.;
– per risarcimento danni da sinistri stradali e da responsabilità professionale medica.
Se, allo studio della pratica, dovrà seguire attività processuale, per quest’ultima il legale presterà la propria opera in regime di Patrocinio Gratuito a Spese dello Stato , a condizione che it soggetto possegga i requisiti per esservi ammesso. In caso negativo, l’attività del legale dovrà essere remunerata, secondo i parametri medi della tariffa professionale.
Si specifica che, per essere ammessi al patrocinio a Spese dello Stato è necessario che il richiedente sia titolare di un reddito annuo imponibile, risultante dall’ultima dichiarazione, non superiore ad € 11.528,00.
Se l’interessato convive con il coniuge o altri familiari, il reddito, ai fini della concessione del beneficio, è costituito dalla somma dei redditi di tutti i componenti la famiglia. Solo in ambito penale il limite di reddito è elevato di € 1.032,91 per ognuno dei familiari conviventi.
Voglio raccontare la storia di D., 27 anni arrestato a Reggio Emilia il 21 novembre 2019 per aver accoltellato mortalmente lo zio paterno.
Per l’omicidio pluriaggravato gli veniva applicata la misura della custodia cautelare in carcere.
Come difensore, conoscendo la storia di D., ho fatto quanto in mio potere affinché l’iter legale fosse il più indolore possibile, sollecitando il Pubblico Ministero affinché si procedesse al più presto ad accertare la capacità di intendere e di volere del giovane, la sua capacità di stare in processo, l’eventuale pericolosità sociale.
II perito psichiatra nominato ha concluso nel senso che D. , al momento del fatto, si trovava in condizione di infermità di mente, tale da escludere la sua capacità di intendere e di volere in relazione all’omicidio e alla dinamica dello stesso, poiché affetto da schizofrenia paranoide cronica, in fase di scompenso acuto, per la quale era seguito, sin dal 2011, dal Centre di Salute Mentale di riferimento, ed aveva già subito due ricoveri in regime di trattamento sanitario obbligatorio – T.S.O.
[La Schizofrenia Paranoide è caratterizzata dalla presenza di deliri tipicamente di persecuzione, o di grandiosità , o entrambi. Possono anche ricorrere deliri con altri temi, per esempio di gelosia, somatici o religiosi.
I deliri possono essere molteplici, ma sono generalmente organizzati attorno ad un tema coerente. Le allucinazioni sono pure tipicamente correlate al contenuto del tema delirante.
Le manifestazioni associate comprendono ansia, rabbia, distacco ed atteggiamento polemico.
I soggetti che ne soffrono dimostrano scarsa o nessuna compromissione ai test neuropsicologici o ad altri test cognitivi]
Contestualmente, veniva affermata la necessità di applicare a D. una misura di sicurezza consistente nell’inserimento in una REMS (Residenza Sanitaria per l’Esecuzione delle misure di Sicurezza Detentive ,che, a seguito della riforma che ha previsto il superamento dei Manicomi Giudiziari e degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari – OPG – ha sostituto i predetti Istituti, dove il trattamento terapeutico e riabilitativo erogato dovrebbe massimamente ispirarsi al rispetto della personalità, dignità umana, salute, sicurezza e intimità).
Infine, il 22 maggio 2020 , la Corte d’Assise dichiarava I’imputato non punibile per totale mancanza della capacità di intendere e di volere al momento del fatto, con applicazione della sola misura di sicurezza in REMS per due anni.
Questa è solo una parte della storia, la parte sotto gli occhi di tutti;
ma c’e una altra storia, dietro le quinte della tragedia, ed è una storia di umanità , di malattia, infine anche di speranza
D. aveva raccontato allo psichiatra :
“L’ho fatto, I’accoltellamento, perché mi sentivo minacciato da mio zio. Purtroppo io sono malato da otto anni , affetto da disturbo “psicotico- schizofrenico” e non riesco a distinguere cosa sia vero o falso rispetto alle voci che sento.Questa notte, le voci nella mia testa mi avvisavano che ero in pericolo, che se avessi fatto questo atto sarei stato al sicuro da mio zio e anche da tante altre persone che mi vorrebbero vedere morto”.
difficile comprendere qualcosa che non si conosce
Difficile, addirittura, credere che sia possibile, verosimile.
D., ormai da molti anni, sente le voci.
I farmaci non sono sufficienti a curare, a contenere questo tipo di disturbo: occorre una cura che accompagni la persona a convivere con le “voci”, a dialogarci, per imparare, un passo alla volta, a controllarle.
Nella città di Reggio Emilia ha sede l’Associazione Nazionale ” SENTIRE LE VOCI” i cui operatori fanno esattamente questo: insegnano a gestire gradualmente, fino a dominarle , le energie del lato oscuro , presenti in ogni essere umano, che in soggetti particolarmente sensibili e/o fragili, a seguito di traumi, frustrazioni e disagio sociale si slatentizzano sotto forma di voci aggressive e invalidanti.
E’ di fondamentale importanza che le strutture pubbliche sostengano, anche attraverso convenzioni remunerative, gli operatori di questa preziosa associazione di volontari, che supportano altresì i famigliari dei malati, troppo spesso soli e spaventati , incapaci, impreparati.
Voglio raccontare la storia di D., 27 anni arrestato a Reggio Emilia il 21 novembre 2019 per aver accoltellato mortalmente lo zio paterno.
Per l’omicidio pluriaggravato gli veniva applicata la misura della custodia cautelare in carcere.
Come difensore, conoscendo la storia di D., ho fatto quanto in mio potere affinché l’iter legale fosse il più indolore possibile, sollecitando il Pubblico Ministero affinché si procedesse al più presto ad accertare la capacità di intendere e di volere del giovane, la sua capacità di stare in processo, l’eventuale pericolosità sociale.
II perito psichiatra nominato ha concluso nel senso che D. , al momento del fatto, si trovava in condizione di infermità di mente, tale da escludere la sua capacità di intendere e di volere in relazione all’omicidio e alla dinamica dello stesso, poiché affetto da schizofrenia paranoide cronica, in fase di scompenso acuto, per la quale era seguito, sin dal 2011, dal Centre di Salute Mentale di riferimento, ed aveva già subito due ricoveri in regime di trattamento sanitario obbligatorio – T.S.O.
[La Schizofrenia Paranoide è caratterizzata dalla presenza di deliri tipicamente di persecuzione, o di grandiosità , o entrambi. Possono anche ricorrere deliri con altri temi, per esempio di gelosia, somatici o religiosi.
I deliri possono essere molteplici, ma sono generalmente organizzati attorno ad un tema coerente. Le allucinazioni sono pure tipicamente correlate al contenuto del tema delirante.
Le manifestazioni associate comprendono ansia, rabbia, distacco ed atteggiamento polemico.
I soggetti che ne soffrono dimostrano scarsa o nessuna compromissione ai test neuropsicologici o ad altri test cognitivi]
Contestualmente, veniva affermata la necessità di applicare a D. una misura di sicurezza consistente nell’inserimento in una REMS (Residenza Sanitaria per l’Esecuzione delle misure di Sicurezza Detentive ,che, a seguito della riforma che ha previsto il superamento dei Manicomi Giudiziari e degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari – OPG – ha sostituto i predetti Istituti, dove il trattamento terapeutico e riabilitativo erogato dovrebbe massimamente ispirarsi al rispetto della personalità, dignità umana, salute, sicurezza e intimità).
Infine, il 22 maggio 2020 , la Corte d’Assise dichiarava I’imputato non punibile per totale mancanza della capacità di intendere e di volere al momento del fatto, con applicazione della sola misura di sicurezza in REMS per due anni.
Questa è solo una parte della storia, la parte sotto gli occhi di tutti;
ma c’e una altra storia, dietro le quinte della tragedia, ed è una storia di umanità , di malattia, infine anche di speranza
D. aveva raccontato allo psichiatra :
“L’ho fatto, I’accoltellamento, perché mi sentivo minacciato da mio zio. Purtroppo io sono malato da otto anni , affetto da disturbo “psicotico- schizofrenico” e non riesco a distinguere cosa sia vero o falso rispetto alle voci che sento.Questa notte, le voci nella mia testa mi avvisavano che ero in pericolo, che se avessi fatto questo atto sarei stato al sicuro da mio zio e anche da tante altre persone che mi vorrebbero vedere morto”.
difficile comprendere qualcosa che non si conosce
Difficile, addirittura, credere che sia possibile, verosimile.
D., ormai da molti anni, sente le voci.
I farmaci non sono sufficienti a curare, a contenere questo tipo di disturbo: occorre una cura che accompagni la persona a convivere con le “voci”, a dialogarci, per imparare, un passo alla volta, a controllarle.
Nella città di Reggio Emilia ha sede l’Associazione Nazionale ” SENTIRE LE VOCI” i cui operatori fanno esattamente questo: insegnano a gestire gradualmente, fino a dominarle , le energie del lato oscuro , presenti in ogni essere umano, che in soggetti particolarmente sensibili e/o fragili, a seguito di traumi, frustrazioni e disagio sociale si slatentizzano sotto forma di voci aggressive e invalidanti.
E’ di fondamentale importanza che le strutture pubbliche sostengano, anche attraverso convenzioni remunerative, gli operatori di questa preziosa associazione di volontari, che supportano altresì i famigliari dei malati, troppo spesso soli e spaventati , incapaci, impreparati.
La pandemia da Covid-19 ha causato molti lutti attivando in ognuno di noi un dolore, prima personale poi collettivo.
Un dolore non solo per ciò che ci è venuto a mancare
ma anche per come queste perdite influenzano oggi il nostro Senso e sensi
Un dolore comuneperché nel riguardare il nostro lavoro, il sistema economico, educativo e sanitario siamo tutti un po’ disorientati e anche se non riusciamo ad esprimerlo con parole c’è.
Tutti abbiamo perso qualcosa…
Un contesto che ci sta insegnando varie tipologie di lutto: la perdita del nostro posto di lavoro, la perdita delle protezioni che ritenevamo certezze, la perdita di progetti divenuti irrealizzabili ecc.
I “disastri” ci insegnano l’importanza dei supporti sociali, per questo ci affidiamo alla tua sensibilità per raccogliere fondi per mantenere attivo il nostro supporto anche in questa fase.
Con il patrocinio di
AIUTACI AD AIUTARE
IBAN IT91 Z070 7212 8030 0000 0417 499 intestato a “Associazione Nazionale SENTIRE LE VOCI” su cui fare un versamento con causale Donazione per Covid-19 deduzioni e detrazioni previste
Iban: IT 86M 01015 48822 00007 0729 659 dedicato alla raccolta fondi per la Regione Sardegna
Le grandi crisi rappresentano un’opportunità di cambiamento che ci costringono a rivedere la nostra economia personale, soprattutto quella dell’anima.
stiamo vivendo una crisi che non conosce confini, soprattutto interni
Non siamo mai stati così fisicamente distanti ma forse è proprio per questa lontananza che siamo determinati ad avvicinarci l’un l’altro. La buona notizia è che abbiamo creato piattaforme di persone sfruttando la tecnologia in modo da aiutarci a vicenda.
In questa nuova economia personale potremmo accorgerci di sentirci in una condizione di disagio “mentale” complessa difficile da riconoscere perché derivante da molti fattori ad esempio:
dalle caratteristiche specifiche dell’evento che lo ha causato;
dalle nostre caratteristiche personali – in termini della nostra storia medica, psichica e familiare;
dalle modalità di intervento nel periodo post-trauma.
Queste sono le sensazioni che potremmo vivere dopo la fine dell’emergenza quando torneremo alla normalità e quando, prevedibilmente, faremo fatica a tornare alla normalità del “prima”:
potremmo avere ricordi improvvisi che si manifestano in modo molto vivido accompagnati da emozioni dolorose;
provare uno stato emozionale di disinteresse capace di creare un accumulo di ansia inspiegabile;
sentirciminacciati dal trauma facendoci percepire costantemente in pericolo.
il tuo assetto mentale è il nostro principale strumento
SI PUÒ COMUNICARE ANCHE SENZA INCONTRARSI
Parlare in TEAMS è una finestra dove l’incontro determina già un cambiamento, un contatto profondo ed autentico capace di rigenerare l’economia della nostra anima.
Jung sosteneva che in uno spazio condiviso “l’immaginazione agisce e trasforma”
Come promesso ci permettiamo di elencare in ordine di ricezione, nomi e cognomi delle donazioni effettuate sino ad ora.
Volutamente omettiamo il comune, la provincia e la regione di provenienza ma teniamo a dirvi che insieme agli enti che ci hanno patrocinato, li stiamo monitorando per attribuire alle singole realtà e cittadinanze, gli acquisti e consegne correlate.
L’elenco che seguirà è la prova che ognuno di noi sta facendo un gesto molto importante
È il nostro ambiente di dialogo, di supporto e di scambio a cui puoi accedere con un solo click da qualsiasi computer, PC, Tablet e tipologia di telefono. Ti serve solo una connessione internet.
Il bisogno dell’uso di Teams è nato dalle nostre progettualità preesistenti implementate, appunto, da applicazioni che ci consentono, in questa fase di emergenza Coronavirus e post Covid , di offrire ulteriori strumenti di supporto a distanza consentendoci di parlare di persona, con anche la possibilità di condividere qualsiasi formato di documento.
PERCHÉ?
Perché ci consente di ridurre le distanze
Potremo così continuare ad offrire sull’intero territorio nazionale, isole comprese:
Formazione:
a professionisti, operatori sanitari e socio sanitari provenienti da ogni regione d’Italia, isole comprese.
Facilitazione (colloqui):
a familiari e all’intero nucleo anagrafico e non.
Colloqui personali per offrire ascolto, aiuto, strumenti e strategie psico-educative:
al portatore del disagio (emotivo, esistenziale ecc.);
all’uditore di voci, (allucinazioni uditive e visive);
al singolo familiare o alla coppia genitoriale.
Condivisione e facilitazione:
di gruppi di uditori di voci;
di gruppi di familiari;
di professionisti in equipe;
di professionisti facenti parte della “nostra rete”;
di membri di associazioni del contesto pediatrico, neuropsichiatrico, psichiatrico, psicoterapico, geriatrico, riabilitativo ed educativo (scolastico e sportivo);
per creare nuove alleanze e partnership con enti pubblici e singole realtà istituzionali.
Incontri di supervisione:
con il/i professionista/i su singoli casi;
con equipe di reparto, di dipartimento e territoriali;
con facilitatori di gruppi di auto mutuo aiuto.
Percorsi di psicoterapia breve dinamica con l’uditore di voci
Percorsi di supporto terapeutico alla coppia genitoriale o ad una delle figure genitoriali
PER CHI?
Per le più importanti fasce di età:
Età evolutiva 0 – 18 anni (seconda infanzia, da 2 a 6 anni; fanciullezza, da 6 a 10-11 anni; adolescenza, da 11 anni all’età di 18 anni)
Età adulta 19 – 64 anni
Età geriatrica 65 anni in poi
chiamaci dalla tua zona di comfort per uscire insieme verso il cambiamento!!
Francesca Fabbiani responsabile dei progetti cell. 333.430.64.07
Un grazie di cuore alla Dott.ssa Giorgia Demelas – Medico in formazione Specialistica nella SSp di Geriatria dell’ Università di Cagliari – per aver coinvolto Radio Sintony, storica emittente radiofonica di Cagliari sulla frequenza 101.100 MHz, punto di riferimento in tutta la Sardegna.
Un grazie di cuore alla Dott.ssa Giorgia Demelas – Medico in formazione Specialistica nella SSp di Geriatria dell’ Università di Cagliari – per aver coinvolto Radio Sintony, storica emittente radiofonica di Cagliari sulla frequenza 101.100 MHz, punto di riferimento in tutta la Sardegna.
Grazie a quanto ricevuto da venerdì 3 aprile 2020 ad oggi, abbiamo ordinato n. 100 mascherine ffp2 lavabili 5 volte, che in data odierna, giovedì 9 aprile, verranno consegnate alla nostra referente Prof.ssa Antonella Mandas la quale fornirà il reparto di Medicina Interna del Presidio Ospedaliero di Monserrato dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari.
In questa situazione ci sentiamo tutti piccoli e impotenti ma
insieme tutto diviene possibile,
non perché tutto è possibile,
ma perché tutto cambia
Il 20 aprile cominceremo a pubblicare tutti i nostrinomi e cognomi con le rispettive donazioni.
I medici e tutti gli operatori hanno bisogno di riceverne tante altre
un grazie di cuore per quanto fatto sino ad ora…
Questo è l’IBAN IT91 Z070 7212 8030 0000 0417 499 intestato a “Associazione Nazionale SENTIRE LE VOCI” su cui fare un versamento con causale Donazione per Covid-19 deduzioni e detrazioni previste
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.