Chiunque può aiutare un uditore di voci a capire perché soffre così tanto a causa del sentire le voci. Poco importa se la sua risposta sembra stupida; importa soltanto che quella sia la sua vera risposta alla propria sofferenza.
Purtroppo, quando soffriamo, non solo soffriamo, ma facciamo soffrire. Dire a un uditore di voci che la sua sintomatologia rientra in uno stato di malattia mentale che non può migliorare, è come dire a una persona che ha un tumore dal quale non potrà mai guarire. Quante persone hanno cercato il suicidio di fronte alla consapevolezza di una diagnosi tumorale certa?
L’armonia non va ritrovata solo all’interno di una mente buia con un corpo trascurato, ma anche nella consonanza tra quello che diciamo e quello che pensiamo.