Oggi una madre di un ragazzo di 23 anni che sente le voci, ci ha contattato per chiederci aiuto.
Le sue parole a fine telefonata sono state buon anno e speriamo che non ci siano mai più ricadute.
Ricaduta è un termine usato nel gergo psichiatrico da alcuni operatori per dire:
“…prima o dopo ci rivedremo! “
Ricadere significa vivere di nuovo una situazione negativa: in una malattia, nella disperazione o nelle voci…
Affrontare le voci è importante perché conoscerle vuol dire ri-conoscere il proprio trauma e le ragioni per cui alcuni pensieri hanno preso voce.
Un buon percorso farmacologico e/o psicoterapeutico e l’attivarsi con strategie per gestirle ed eliminarle significa completare il proprio movimento, ritrovare il proprio Senso.
La parola anno ha diverse interpretazioni etimologiche e quando oggi ho sentito augurarmi Buon Anno ho pensato a quella che la riconduce al latino annulus = cerchio, anello.
Un anno quindi che non racchiude solo lo scorrere di un arco di tempo bensì l’arco di tempo occorrente a completare “il movimento di rivoluzione” in cui la Terra gira intorno al Sole – anno astronomico.
Riappropriarsi del proprio tempo e della propria Vita non prevede ricadute.
Il cerchio è la rappresentazione ideale del tempo, dell’anno, del giorno e della notte.
Quel tempo che quando si soffre si ferma.
Quando il tuo tempo si è fermato cosa ti ha detto la tua voce?
Anche il mio tempo si era fermato e non per le voci che mi vietavo di sentire ma per i silenzio in cui avevo rinchiuso la mia anima. Le voci sentite sono forse quei silenzi mascherati da veli che non proteggono più. Uso ora gli occhi per vedere, le orecchie per ascoltare, la mia anima per capire….. E poi, proseguire senza aspettare e fidandomi dei miei sensi. Mai aspettare e soprattutto mai smettere di pensare e di stupirsi. Nell universale c’è posto anche per me SEMPRE
Auguri di Buon Anno.
Si fanno perché si usa fare, perché tutti li fanno; perché sta bene; perché è la cosa da fare. Ma si fanno anche per augurare belle cose a chi si conosce e si vuol auspicare del bene.
Ma per chi soffre di questa patologia il tempo e quindi l’anno nei periodi acuti hanno poco significato, mentre per chi li assiste sono dei gran brutti periodi interminabili. Il mio peggior fine-inizio anno è stato il 2016-2017 dove questi Auguri non riuscivano neanche a sfiorarmi. Stavamo vivendo la peggior “ricaduta” di mio figlio e il fatto che finiva un anno per ricominciarne un altro con i consueti Auguri, devo dire che aveva l’importanza di un granello di polvere.
Stavamo vivendo ogni singolo istante del giorno e della notte nel cercare di comprendere che cosa stesse succedendo a nostro figlio e capire che cosa si potesse fare.
Auguro le migliori cose a tutti Voi per l’Anno appena iniziato.
Quando si vive di formalità e conformismo gli uditori di voci si sentono ancora più soli,…..ma non solo loro.
Lavoro da 10 anni con una ragazza ormai donna che sino a ieri non riuscivo ad inquadrare.
In lei c’è arrivismo, troppo….C’è curiosità, troppa. C’è intelligenza, troppo veloce, mai riflessiva. I suoi atteggiamenti e messaggi sono costantemente opposti tra loro: “sono la più brava io lo so” …..e poi : “è vero che sono la più brava?” ….
La cosa che più mi infastidiva di lei erano il parlare sempre a voce alta, il trattare i suoi collaboratori come sudditi ed i suoi superiori come ipocriti pari.
Quale tipo di “soggetti sani” agisce così? I bambini.
I bambini inascoltati, poco considerati, i bambini sperduti che cercano un’identità, anzi la urlano.
Ieri parlando con questa donna si è squarciato un velo: nella sua infanzia, ovviamente mai finita perché inaccettata, trascorsa in un ambiente formale e conformista, era presente un caro zio, uno zio fragile, uno zio solo, un grande orso Balù che tentava di rompere il muro del silenzio dei savi.
Alla fine lo zio ha preferito andar via per sempre.
Questa ragazza si ripete ogni giorno la formula di sopravvivenza che le hanno inculcato i savi del silenzio, ma non funziona.
Lo zio non ce l’ha fatta e questa nipotina è ancora lì che lo aspetta con Amore; la sua nipotina vorrebbe ancora tentare di capire le voci di zio e raccontare a lui le sue.
Sono stata bambina anche io, devo cercare di non dimenticarlo.