Aiuto e sostegno
Sentire le voci: comprendere, affrontare e convivere
Non lasciar passare un giorno senza pensare a cosa fare per aiutarti
Noi ti possiamo aiutare perché:
- siamo esperti per esperienza personale;
- forniamo strategie valide ed efficaci per l’affrontamento e il controllo delle Voci;
- collaboriamo con numerosi psicoterapeuta e psichiatri esperti formati da noi rispetto al sentire Voci;
- supportiamo la famiglia anche tramite famigliari esperti per esperienza;
- siamo presenti sul territorio Nazionale dal 2005;
- attraverso alcuni colloqui si potrà comprendere le ragioni per cui si sentono le voci;
- sappiamo quanto è difficile chiedere aiuto, noi lo facciamo con competenza, esperienza ed ascolto.
Sentire le voci non è segno di debolezza e nemmeno motivo di vergogna.
E’ difficile chiedere aiuto perchè ha a che fare con il fatto di non voler ammettere che abbiamo un problema.
Non chiedere aiuto genera un forte sentimento di frustrazione perchè si perde:
- la possibilità di sperimentare e migliorare la nostra visione del mondo, che abbiamo perso causa le voci;
- un’occasione di relazioni e di contatto con gli altri;
- l’occasione di riconquistare sicurezza e fiducia in noi stessi.
Non vogliamo lasciar passare un solo giorno senza pensare a cosa fare per aiutare a procedere, anche se a piccoli passi, verso il proprio dovere di senso, di sofferenze, di informazioni, di cambiamenti, di trasformazioni e di vita.
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Perché chiedere aiuto ?
Quando un uditore chiede aiuto può mostrare i suoi sospetti e le sue ambiguità in modo anche implorante o addirittura in modo duro e aggressivo, ma l’obiettivo del suo chiedere è uno solo: riuscire ad avere informazioni, acquisire realtà simili alle proprie condividendo con altri uditori di voci e imparare a controbattere alle proprie voci, acquisendo strategie di controllo.
In questo contesto attuativo quindi, la strategia contempla anche l’insieme di quegli strumenti adottati per ottenere lo scopo desiderato dall’uditore, che può essere:
- Non sentire più tutte le voci;
- Sentire solo le voci positive;
- Continuare a sentire tutte le voci con maggior padronanza.
Appare evidente che la realtà delle voci non implica necessariamente il desiderio di eliminarle. Trovare una strategia da adottare per eliminare il disagio che comportano le voci rende all’uditore il ruolo di attore principale del film che parla del proprio potere nella vita. Il potere, in questo contesto, è la facoltà di fare qualcosa secondo la propria volontà. Gli strumenti contenuti nelle strategie trasmettono informazioni molto importanti perché aiutano prima ad affrontare l’evento traumatico, poi a trasformarlo in Esperienza. Un’esperienza che aveva distrutto le emozioni della persona alla radice.

“La mia strategia per mettere a tacere le voci è quella di ascoltare la musica con la cuffia sdraiato sul divano della sala.”
Giovanni Ficarelli

Sentire le voci è una malattia ?
Il dizionario delinea il malato come colui “che presenta i sintomi di una preoccupante mancanza di equilibrio”. Essere innovativi, in questo contesto, significa eliminare i nostri pregiudizi per cominciare ad accettare che l’uditore non si ammala per colpa sua, ma perde l’equilibrio di fronte a fenomeni disarmanti come le voci. Il categorizzarlo in uno stato di malattia mentale comporta, come colpevole conseguenza, una fragilità destinata a cronicizzarsi sempre di più.
Quando si parla di categoria mentale si fa riferimento, in particolar modo, a quegli uditori di voci che vivono il proprio malessere all’interno dei servizi psichiatrici.
Vi sono poi tantissimi altri uditori di voci che non vivono questi fenomeni come disturbi e per questo non permettono di essere categorizzati e psichiatrizzati, in quanto il sentire le voci non è sempre un sinonimo di malattia.
Le religioni, rispetto alle voci, a volte si comportano come la medicina, nel senso che non permettono di guardare la realtà che vediamo coi nostri occhi, ma pongono uno schema di vita tra noi e la realtà. Ad esempio le voci all’interno di una religione che parla di luce o di tenebre sono categorizzate nelle tenebre. Categorizzare significa in questo caso trarre conclusioni affrettate ancora prima di ascoltare, ancora prima di conoscere il fenomeno per come è vissuto dall’altro.
Ritenere un uditore di voci posseduto dal Diavolo è un atteggiamento paragonabile a quello di un medico che prescriva un farmaco prima di ancora di conoscere ciò che vive e che prova quella persona.
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